Quando si parla di mercato online in Italia, non sempre le valutazioni sono unanimi e concordi, soprattutto nell’ultimo periodo.
C’è chi segnala un settore in crisi a causa della Pandemia e chi, invece, evidenzia un boom legato proprio all’emergenza sanitaria.
In realtà, come spesso accade, nessuno dei due versanti ha pienamente torto o pienamente ragione.
Tuttavia, per cercare di fare maggiore chiarezza sul tema, Audiweb ha recentemente effettuato uno studio dal titolo “Digital Audience 2021” che mette in luce qual è la reale situazione del mercato online nel nostro Paese.
Innanzitutto c’è da dire che, per la prima volta dal 2004, il fatturato e-commerce in Italia ha chiuso con una leggera flessione, con un -1% rispetto all’anno precedente, passando da 48,5 a 48,2 miliardi di €.
Durante lo scorso anno, si stima che il colpo più duro sia quello che hanno subito i negozi fisici, con oltre 390.000 imprese del commercio non alimentare e dei servizi che hanno abbassato definitivamente la serrando contro le 85.000 nuove aperture, per un totale di -11,3%.
In contrapposizione a questi numeri, c’è da segnalare che le imprese che si sono registrate
al Registro imprese con codice ATECO 47.91.1 relativo al commercio online (primario o secondario) sono 10.467, contro le 6.968 dell’anno precedente.
Ciò determina una crescita del 50% di nuove aziende web, mentre l’anno precedente la percentuale si era assestata sul +20%.
Quindi, tra il 2020 ed il 2021 c’è stata un’accelerata supplementare del 30%, che ha fatto crescere in modo importante il numero di nuove imprese online.
Tuttavia, oltre a queste, è importante considerare anche le PMI già esistenti in rete.
Fino a febbraio 2020, infatti, le imprese che vendevano in rete tramite e-commerce sul proprio sito web erano il 9%, mentre a fine anno sono aumentate al 17,2% (+8,2%).
Altre attività, invece, hanno optato per la vendita tramite social media o con altre modalità (es. moduli online) passando dal 15,6% pre-emergenza al 27,8% (+12,2%).
In generale, in Italia la diffusione dell’online tra la popolazione attiva (cioè dai due anni in su) durante lo scorso anno ha raggiunto quota 74,7% (+4,7% rispetto ai dodici mesi precedenti) con 44,7 milioni di utenti unici mensili ed un incremento totale di 3,2 milioni di utenti.
Gli utenti che hanno fatto accesso alla rete da smartphone sono 39,3 milioni (il 90% della popolazione maggiorenne).
Nel giorno medio, sono state connesse 32,2 milioni di persone ed il 70,9% lo ha fatto dallo smartphone, per un tempo medio di permanenza intorno alle 2 ore e 18 minuti.
La spesa media per gli e-shopper è stata pari a 674 €, con il 67% degli utenti che ha acquistato online da siti esteri, mentre la quasi totalità degli acquirenti web ha comprato tramite marketplace, con in testa Amazon (94%), seguito da eBay (52%) e Zalando (44%).
Tutto ciò sottolinea il fatto che, nel 2021, le PMI italiane si sono trovate a far fronte all’incremento della base utenti e, soprattutto, all’evoluzione delle loro abitudini di consumo.
Temi come la digitalizzazione dei pagamenti, la gestione dei magazzini, della logistica e lo sviluppo della relazione con il cliente sono diventati cruciali nel corso dello scorso anno.
A dimostrazione di ciò si è visto che il 58% delle interazioni tra consumatori e brand è avvenuto tramite canali online, con un aumento del +17% rispetto all’anno precedente.
Una percentuale che, secondo gli esperti, continuerà sicuramente a crescere anche nel 2022 vista la richiesta dei consumatori di digitalizzazione delle aziende.
Infine, sono più di 16 milioni gli italiani che pensano che il cambiamento delle proprie abitudini di acquisto, dopo l’emergenza sanitaria, sia irreversibile, con la netta preferenza delle transazioni online rispetto a quelle nei negozi fisici.
Una tendenza indiscutibile che, fortunatamente, è stata già colta dalle nostre PMI, visto che il 68% delle aziende e-commerce in Italia ha visto aumentare il proprio fatturato durante lo scorso anno, (con una variazione media del +56%), il 12% è riuscito a mantenerlo stabile mentre il 20% ha dichiarato un bilancio in perdita.
Dunque, il trend delle aziende che hanno venduto tramite e-commerce è decisamente positivo, non solo per l’anno in generale, ma anche nel confronto con i dati registrati nei 12 mesi precedenti, dove le imprese web che avevano incrementato il proprio giro d’affari erano state solo il 21%, con il 25% che era rimasto stabile e ben il 54% che aveva registrato un calo nei guadagni.