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Quali sono i fattori che influenzano maggiormente le scelte di acquisto online degli italiani?
E, soprattutto, cosa possono fare le aziende nostrane per utilizzare a proprio favore questi elementi e garantire clienti, vendite e guadagni alle proprie attività online?
Ad analizzare la situazione ci ha pensato l’Università Bicocca di Milano che, per prima cosa, fa l’identikit dell’acquirente medio sul web.
Il mercato italiano del commercio online risulta dominato da consumatori prevalentemente uomini (59,2%), mentre le donne si fermano al 40,8%; l’età in cui si acquista di più sul web è quella che va dai 35 ai 44 anni (27%), seguita a ruota dalla fascia 25-34 (23%) e dalla fascia 45-54 (17%).
Per quanto riguarda il dispositivo utilizzato per gli acquisti online, il 52,5% fa tutto con lo smartphone, dalla comparazione dei prezzi alla transazione finale, il 38,9% usa PC o laptop mentre l’8% opta per il tablet.
Il dato più interessante è però quello riguardante la frequenza di spesa online, che fotografa come il 76% degli italiani sia un consumatore abituale, che acquista sul web almeno una volta al mese; il 19% risulta consumatore intensivo, con acquisti almeno una volta alla settimana, mentre il 5% è un consumatore sporadico, che acquista una volta a trimestre o meno.
Le categorie merceologiche di maggior successo online risultano essere l’elettronica (46,6%), la moda (41,7%) e le calzature (40,3%).
Ma cosa, nello specifico, spinge gli italiani ad acquistare sul web?
Nella classifica di gradimento, al primo posto c’è l’opportunità di vivere un’esperienza di shopping molto più semplice, veloce e sicura rispetto a quella offerta dai negozi tradizionali (36%), seguita dalla certezza di poter fare compere secondo i propri tempi, bisogni e necessità (29%), dalla possibilità di confrontarsi con gli altri utenti e trovare sempre l’articolo desiderato al prezzo migliore (24%) fino alla volontà di migliorare, con le proprie scelte d’acquisto, l’impatto sull’ambiente e sui consumi (19%).
Si tratta di quattro trend ben definiti, che in buona parta sono già stati recepiti dalle PMI italiane, le quali hanno messo in campo diverse strategie per soddisfare le esigenze degli utenti online ed aumentare il loro livello di fidelizzazione.
In tal senso, i servizi che hanno avuto maggior impatto sugli investimenti delle nostre imprese hanno riguardato l’ampliamento e l’ottimizzazione delle soluzioni di pagamento (24%), una maggiore attenzione alle tematiche della sostenibilità attraverso l’utilizzo di packaging riciclabili, la creazione di sedi lavorative attente all’efficienza energetica e la promozione di forme di mobilità green (20%).
Il 14% si è dedicato all’ampliamento di soluzioni legate alle spedizioni e/o ai resi gratuiti, il 13% si è impegnato nella realizzazione di strutture destinate al click & collect, locker e soluzioni di delivery community service, l’11% ha ampliato il sistema di spedizioni personalizzate mentre il 5% si è prodigato nell’attuazione di misure riguardanti la sicurezza e il data protection.
Accanto a questi numeri così incoraggianti, va però segnalato che il 9% delle aziende dichiara di non seguire nessuna strategia precisa in relazione alle strutture organizzative del proprio business.
Entrando nel dettaglio della parte logistica, l’elemento che ha maggior peso nelle scelte d’acquisto degli utenti online in Italia, con l’obiettivo di migliorare il servizio offerto, il 60% degli e-commerce ha puntato su l’internalizzazione del magazzino in carico all’azienda stessa, in modo da avere un maggiore controllo sullo stock e sulle spedizioni.
Il 17% delle aziende ha deciso di affidarsi a partner terzi per la gestione dell’inventario articoli, il 7% ha scelto di adottare soluzioni alternative per il deposito delle merci (su tutte il dropshipping), con il 2% che invece ha affidato la gestione della logistica di magazzino ai marketplace solitamente utilizzati per la vendita online.
Come detto, anche in Italia le spedizioni si stanno allineando al trend della personalizzazione, per offrire al consumatore un’esperienza d’acquisto sempre più legata ai suoi bisogni, con l’obiettivo di rafforzare la relazione.
Con il 49% degli e-shoppers che considera importante scegliere l’orario di consegna dell’acquisto e il 60% che desidera avere a disposizione più luoghi dove poter ritirare/ricevere il proprio pacco, molte aziende si sono adattate al contesto implementando sistemi di scelta del giorno e della fascia oraria per la consegna dei pacchi, con possibilità di personalizzare la consegna da parte del consumatore con il recapito al piano, la scelta del punto di ritiro, l’assicurazione e le diverse modalità di pagamento.
In tal senso, come lo scorso anno, per le aziende di e-commerce italiane il mezzo di pagamento più diffuso è risultato essere la carta di credito (41%), seguita dai digital wallet (26%) e dal bonifico (15%).
A questi si aggiungono il pagamento alla consegna (12%), la rateizzazione della spesa (4%) ed il versamento via mobile (2%).