Che impatto ha il social commerce sui fatturati delle aziende in Italia

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Il 2022 è stato senza dubbio l’anno che ha sancito la consacrazione definitiva del social commerce, sia come strumento di interazione tra l’online e l’offline, sia per la vendita web pura, sostenuta dal fenomeno del live social commerce.

A dire ciò è il report Social Trends 2022 di Hootsuite, che ha analizzato l’impatto che il mondo dei social network ha avuto (ed avrà) sul business, sugli investimenti e sui fatturati delle aziende italiane.

Durante lo scorso anno

  • il 55% degli utenti online italiani ha fatto la conoscenza di un brand tramite i social media
  • il 25% è entrato in contatto con i brand tramite un like su un contenuto social
  • il 43% ha aumentato il tempo trascorso sui social per scoprire nuovi brand
  • il 78% ha comprato da un brand dopo aver interagito in modo positivo sui social

In base a questo scenario, nel 2022 sono state molte le PMI che hanno investono sui canali social, tanto in termini di content quanto di advertising.

Nello specifico, il 37% delle aziende ha puntato sulle community ed ha stretto collaborazioni con creator ed influencer per favorire l’interazione con i clienti, fare brand awareness e stringere relazioni con pubblici in target.

In particolare, alcuni settori hanno puntato sui social network più di altri; ad esempio, il 60% dei contenuti sul tema beauty negli ultimi 12 mesi ha avuto Instagram come canale di provenienza.

Di contro, il 22% ha sviluppato ulteriormente i programmi di advocacy dei dipendenti e di listening, per comprendere a pieno quanto accade sui social e come queste piattaforme possano contribuire alla propria crescita.

Tra i social ritenuti più efficaci, il 2022 ha sancito la caduta di Facebook che, con il suo 26% di preferenza, è stato superato in classifica da Instagram (37%) e WhatsApp Business (27%), nonostante quest’ultimo canale richieda una conoscenza specifica per essere utilizzato, il che crea una forte dicotomia tra chi lo trova efficace e chi no.

Ad affiancare il social di messaggistica, al terzo posto tra le piattaforme ideali per la vendita online troviamo TikTok che, lo scorso anno, ha quasi triplicato il numero di aziende che hanno cominciato ad utilizzarlo (27%).

La classifica viene completata da YouTube (8%), LinkedIn (7%), Pinterest (5%), Twitter (3%) e WeChat (2%).

Nonostante il sempre maggior impiego come mezzo di promozione e di commercio, la percezione dell’efficacia dei social media in termini di ritorno sull’investimento rimane complicata per le aziende italiane.

Se durante il 2021 si erano dimostrati molto più facili da utilizzare per via dello

squilibrio tra domanda e offerta, il 2022 ha riportato l’uso dei social media ai livelli di difficoltà riscontrati negli anni precedenti alla Pandemia.

Il motivo principale è da ricercare nell’aumento del numero delle piattaforme (43%) che, di conseguenza, ha portato ad una maggiore complessità di gestione degli affari su questi canali.

Pertanto, la maggioranza delle nostre aziende rimane ancora nell’ambito della sperimentazione per quel che riguarda la misurazione dei risultati conseguiti.

Nello specifico, il 51% ritiene difficoltosa la definizione dei risultati ottenuti con il social commerce perchè non ha ancora trovato un metodo di misurazione adeguato

a valutare l’impatto delle attività di social media marketing sulle proprie vendite.

Per il 24% delle PMI, l’attività sui social media ha uno scarso impatto sulle vendite; tuttavia, consci della grande opportunità offerta da questi canali, tali imprese sono alla ricerca di soluzioni adeguate ad integrare a pieno titolo i social nella propria strategia commerciale.

Un’altro 24%, invece, ha perfettamente identificato le attività sui social media che le permettono di incrementare le vendite, quindi si ritiene soddisfatto delle performance ottenute su queste piattaforme.

Il report Social Trends 2022 di Hootsuite si chiude, poi, con le previsioni di investimenti sui social media che verranno fatte dalle aziende italiane durante il 2023.

Il 55% delle attività prevede quest’anno di aumentare la propria spesa pubblicitaria rispetto al 2022, ma con un -4% nel confronto con il 2021.

In aumento è il numero delle aziende che decidono di mantenere l’investimento costante (il 31%, +5% dallo scorso anno), così come, purtroppo, la percentuale delle imprese che ridurranno l’investimento nel corso di quest’anno (6%, +2% rispetto al 2021).

In leggera diminuzione, invece, la quantità di aziende che prevede di non effettuare investimenti in attività social durante il 2023 (8% rispetto al 10% dello scorso anno).

Infografica

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