Le campagne social media sono utilizzate sempre più spesso per creare hype attorno al lancio delle nuove collezioni primaverili, ma prima di snocciolare i numeri sui dati relativi è opportuno fare alcune osservazioni
Come rivelato da Benny Campobasso, Presidente nazionale Fismo Confesercenti, l’autunno anomalo con temperature molto miti ha rallentato molto gli acquisti di abbigliamenti invernali, situazione che si è verificata anche l’anno scorso. Le vendite di capi, calzature e accessori autunno-inverno sono calate in tutto il territorio, raggiungendo punte fino al -20% rispetto allo scorso anno.
Uno scenario complesso per gli e-commerce e i negozi di abbigliamento e calzature, che non solo chiudono ma non aprono neanche più. Secondo i dati dell’Osservatorio Confesercenti nel 2023 si sono registrate poco più ci 2.000 iscrizioni di nuove attività, cioè oltre 3.000 in meno rispetto a 10 anni fa. Campobasso invita a rivedere le norme sui saldi e sull’eccesso di promozioni e a introdurre un regime fiscale per i piccoli negozi di vicinato sotto i 400.000 euro l’anno di fatturato.
I brand di moda sono soliti lanciare le anteprime esclusive delle loro collezioni primaverili attraverso i social media e, considerando i cambiamenti climatici, sono diverse le aziende che decidono di lanciare le loro campagne con largo anticipo rispetto all’inizio della primavera.
Come dimostrano le ultime statistiche sui social media marketing, l’utilizzo dei social per le campagne pubblicitarie è cresciuta notevolmente e più del 92% delle aziende americane le stanno adottando.
Una delle principali tendenze da sottolineare è la collaborazione sempre più frequente tra i brand e gli influencer in vista delle campagne primaverili. Gli influencer vengono invitati a indossare i capi delle nuove collezioni e a condividerli sui social, generando notevole interesse e aspettative tra i follower.
Secondo i dati dell’agenzia di comunicazione Creativart nel 2022 l’81% delle aziende ha attivato campagne di influncer marketing. 294 milioni di euro è invece la cifra record che le stesse aziende hanno investito per pubblicizzare i loro prodotti cavalcando l’onda dell’influencer marketing.
Ad oggi in Italia si contano 350.000 influencer e il 93% di loro usa Instagram come piattaforma dove condividere i propri contenuti. Instagram resta quindi una delle piattaforme più gettonate per il lancio di campagne pubblicitarie, ma non va assolutamente ignorato TikTok che nel 2023 è stato usato mensilmente da circa 19,7 milioni di persone.
Il 49% degli italiani ha dichiarato di aver effettuato un acquisto dopo il suggerimento di un influencer, mentre il 31% dei consumatori cerca informazioni su un prodotto dopo averne sentito parlare da un influencer. Inoltre il 32% dei consumatori ha rivelato che ha iniziato a valutare l’acquisto di prodotti che, prima del video o della campagna social di un influencer, non aveva mai considerato.
Le campagne social che hanno avuto maggior successo sono quelle che hanno ottenuto il maggior engagement tramite quiz sullo stile primaverile più di tendenza, contest di outfit o sondaggi sui colori di stagione per coinvolgere attivamente i follower.
Un tasso di engagement superiore all’1-2% è da considerarsi buono, tuttavia molto dipende dal mercato, dai tipi di contenuti delle collezioni e delle campagne. Un account Instagram che parla di moda con un alto tasso di engagement può monetizzare di più rispetto ad un account che parla di moda, benché abbia lo stesso tasso di engagement. I grandi brand inoltre potrebbero avere un tasso di engagement inferiore rispetto ai piccoli brand, a causa della loro maggiore diffusione.
Particolare attenzione va riservata poi alle campagne di teaser e di countdown sui social media, che sono un metodo efficace per creare suspense e aspettative sulle nuove collezioni. Le campagne possono essere accompagnate da teaser video, immagini misteriose che suggeriscono temi e dettagli sulle collezioni, countdown che creano un senso di urgenza.
Rivestono un ruolo importante le email utilizzate per presentare il lancio delle campagne social. Secondo le statistiche il 35% delle persone apre un’email basandosi soprattutto sull’oggetto. Altrettanto cruciale è la personalizzazione del messaggio, che può aumentare il tasso di apertura del 26% e il tasso di clic del 14%.